Wednesday, 24 November 2021

Re Giacomo vindicato?

Michele ha fatto riferimento in un video recente Il settimo anno, il compimento delle profezie all’omonimo inglese “sun/son” (sole/figlio) nelle interpretazioni bibliche. 

È vero che Eric Dubay e i suoi confederati del New Age amano queste informazioni perché, non credendo nella Bibbia, gli piace trovare delle spiegazioni esoteriche per i misteri e la potenza di Geova, ma il concetto apre anche un altro scenario, per me interessante.

Fra gli appassionati della KJV (la traduzione del 1611 fatto su ordine di Giacomo I di Inghilterra – Giacomo III di Scozia) ci sono sempre stati quelli più accaniti che avanzano l’idea, in apparenza improbabile, che il KJV è addirittura superiore ai testi ebrei e greci originali. 

I motivi dati per un simile convinzione sono come segue:

1. Il fatto che Dio ha benedetto la KJV per gli ultimi 400 anni, diffondendolo in tutto in mondo per evangelizzare i popoli (è il libro più venduto in assoluto nella storia)

2. Nelle Scritture la traduzione sotto guida divina è sempre migliorativa. I profeti traducono sogni e scritti ermetici per renderli chiari… per portarli alla luce.

“Per fede Enok fu trasferito in cielo perché non vedesse la morte, e non fu piú trovato perché Dio lo aveva trasferito; prima infatti di essere portato via, egli ricevette la testimonianza che era piaciuto a Dio.”

La parola “trasferito” è “translated” nella KJV –la traslazione come spostamento in una nuova dimensione, spirituale in questo caso.

In qualche modo il Nuovo Testamento altro non è che una traduzione del Vecchio ed è migliorativo: vino nuovo che richiede otri nuovi.

3. Non esistono più i testi originali, quindi che autorità possono avere?

4. Tutte le traduzioni Protestanti nelle varie lingue hanno dovuto far riferimento alla KJV per scegliere una linea di interpretazione, dato la diffusione e autorità percepita per l’opera

5. Le parole della dodicesima Salmo: 

“Le parole dell'Eterno sono parole pure, come argento raffinato in una fornace di terra, purificato sette volte.”

La KJV è la settima traduzione in ordine in inglese ed è quello che ebbe un successo inaspettato. Non era subito amato: gli americani usavano la Ginevra perché non volevano  associazioni con re Inglesi (tutt’ora la maggior parte degli americani pensano che il loro paese sia indipendente dalla Corona, ma chi di voi segue le vie della verità avrà forse avuto motivo di dubitarlo). Ciò nonostante, il testo si è difeso innumerevole volte contro attacchi determinati e continui da parte di intellettuali e teologi vari, ispirati, fra l’altro, dalle perfidie di Wescott e Hort e altri.

Personalmente lo considerò la parola di Dio, ma non esito ad indagare frasi e parole e le loro origini per capire meglio. La verità sembra a volte essere formato da tanti strati, che vengono rimosso pian piano da Geova quando siamo pronti

La KJV contiene un numero pari di parole, quindi non esiste una parola centrale, ma i versetti centrali si trovano in Salmo 103. 

Benedici, anima mia, l'Eterno, e tutto quello che è in me benedica il suo santo nome. Benedici, anima mia, l'Eterno e non dimenticare alcuno dei suoi benefici. 

Entrambi iniziano, in inglese, con “Bless the Lord, O my Soul”

Continuano con “benedica il suo santo nome”

e “non dimenticare alcuno dei suoi benefici”

Parole molto potenti per star al centro della Parola di Dio

Tornando all’inglese 

Bless the Lord, O my soul: and all that is within me, bless his holy name. 

Bless the Lord, O my soul, and forget not all his benefits

sono 28 parole: sette (numero divino) per quattro volte

Le parole centrali sono  

“bless his holy name”, con 12 parole precedente e 12 parole successive e, come il sette, il numero dodici ha un significato speciale nella Bibbia.

Ancora. Il primo versetto della Bibbia KJV


In the beginning God created the heaven and the earth


e l'ultimo versetto di Rivelazioni

The grace of our Lord Jesus Christ be with you all. Amen.

sono entrambi composti di 44 lettere, di cui 17 vocali e 27 consonanti
una simmetria perfetta
In quanto alle parole, Genesi 1:1 ne contiene 10, mentre Rivelazione 22:21 ne ha 12, totale 22. Questo numero punta al autore della nostra Bibbia come definito in 1 Giovanni 5:7, il versetto rimosso da praticamente tutte le Bibbie in uso nelle assemblee religiose principali - compreso la Nuova Riveduta - ma rimasto, per grazia di Dio, nel Diodati.  


For there are three that bear record in heaven, the Father, the Word, and the Holy Ghost: and these three are one.
(Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza nel cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo; e questi tre sono uno.)


Nella KJV sono 22 parole.
10 significa le Nazioni (gentili), come elencati in Genesi 10
mentre 12 sta per Ebrei, da  Rivelazione 12


Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.


22 è il numero che sta ad indicare sia Ebrei che Gentili, da Salmo 119, composto di 22 strofe, con l'intero salmo generalmente considerato di mettere assieme Ebrei e Gentili in modo unico nella nostra Bibbia.
Lettere contenuto in 1 Giovanni 5:7 = 88 (il totale di Genesi 1.1 + Rivelazione 22.21)
Vocali contenuti in 1 Giovanni 5:7 = 34 (stesso totale di Genesi 1.1 + Rivelazione 22.21)

Genesi 1.1 è il fondamento della vera scienza, che parte della Creazione
1 Giovanni 5:7 rivela la struttura della Filosofia Divina, con la Parola o "Logos" in posizione centrale fra Padre e Spirito
Rivelazione 22:21 è la fine ultima della nostra fede: dimorare con la grazia di Gesù Cristo. 
Facendo le somme, emerge che Giovanni 5:7 (filosofia divina) viene formato dalla somma di Genesi 1:1 (scienza) e Rivelazione 22:21 (grazia)



Forse è vero quindi, come sembrerebbe suggerire il commento di Michele, che l’inglese abbia un significato particolare per il nostro Dio?

Non sono arrivato alle informazioni matematiche da solo, ma consultando il sito King James Bible Statistics e guardando il video The Mathematical Miracle of the King James Bible quindi i miei ringraziamenti e riconoscimenti vanno ai rispettivi autori, e soprattutto al Re dei Re per l'abbondanza della Sua grazia e pazienza.

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